I
kola 90-91 si presentano di difficile interpretazione, per cui le integrazioni e la conseguente traduzione sono da considerarsi soltanto come un'ipotesi di lavoro. Per l'integrazione
SISKUR al
kolon 90 e l'interpretazione di
EGIR KASKAL come „dopo il viaggio“ (si fa probabilmente riferimento alla processione rituale durante la quale le statue della divinità venivano portate lungo un determinato percorso) cfr. la fraseologia simile contenuta in KUB 32.130 bd. inf. 13-14 e Vo 21-22 (CTH 710), un rituale festivo per Ištar del campo di Šamuḫa (cfr. per una recente edizione del rituale
Klinger 2010, 153sgg., in particolare il commento a pag. 160). Aveva certamente ragione
Beckman 1983, 166 a non ritenere accettabile la traduzione „return trip“ per i due sumerogrammi
EGIR KASKAL, che invece è tuttora
communis opinio (cfr. recentemente CHD P, 254a – ma cfr. anche 74b – oppure
Mouton 2008, 117: „sur le chemin de retour“), poichè proprio come nel caso del succitato rituale festivo per Ištar (cfr.
Klinger 2010, 160 con n. 20) non si fa riferimento, nelle righe precedenti, a un viaggio o tragitto di andata.
⑄Rispetto a
Beckman 1983, 139 si è invece preferito un altro significato per il sintagma
pē ḫarkanzi, dal momento che „keep possession“ non sembra aver molto senso, mentre invece „consegnare“ (cfr . CHD P, 255a
sub pē ḫar(
k)
- 3 „to present, deliver, bring“) può riferirsi al fatto che dopo la processione rituale le statue delle divinità vengono consegnate ai funzionari, affinchè le preparino per la celebrazione del rituale, destinato a svolgersi, come si dice alla riga successiva, nella casa della sedia della gestante. E questa è probabilmente la celebrazione che, come si specifica in Ro. 45-46 (
kola 84-87), è trattata su una tavoletta separata.